Pdl, Udc e Lega fanno un blitz e propongono una legge elettorale che prevede una soglia del 42,5% dei voti per avere un premio di maggioranza. E' chiaramente una norma anti-PD, visto che oggi i sondaggi danno in testa i Democratici con la coalizione del centrosinistra, ma con non più del 35% dei consensi.
Tra il serio e il faceto Casini fa osservare che non può avere la maggioranza in Parlamento chi porta a casa poco più del 30%. Ma è anche vero che non si può nemmeno lasciare il Paese ingovernabile: in base a quanto dicono oggi i sondaggi (che bene o male rispecchiano la realtà) significa infatti che nessuno è in grado di raggiungere quella soglia e che quindi non si riuscirebbe a formare un governo di maggioranza se non con una grande coalizione o con un esecutivo guidato ancora dai tecnici (più o meno come adesso). E di fatto è proprio questo l'obiettivo di Casini, che con questa mossa dimostra di fare i propri interessi che non quelli del Paese. Qualche responsabilità ce l'ha comunque anche il PD, oltre che per essersi fidato, di avere temporeggiato troppo a lungo e non avere formulato subito, in alternativa al "porcellum", una proposta chiara e convincente. E ancora una volta il proprio senso di responsabilità rischia di danneggiare ulteriormente il Partito, rimasto isolato, ma che di certo non intende sparigliare le carte. Ma fino a quando? Di questo in massima parte tutti (a iniziare proprio da Casini) ne sono consapevoli, e per questo probabilmente, se non ricucire, si cercherà di mediare. Sperando non si facciano ulteriori porcate.