Una norma sperimentale contenuta nel decreto Sviluppo lombardo apre la strada alle assunzioni dirette dei docenti da parte delle scuole (seppure a livello sperimentale). Formigoni e l'assessore Aprea la difendono come un riconoscimento dell'autonomia degli istituti e un premio al merito dei docenti.
A dire la verità sembra piuttosto una deriva di stampo leghista, tanto che "La Pravdania" la celebra come una vittoria propria (vedi immagine), improntata non sul merito ma sull'appartenenza al territorio: "Insegnanti lombardi nella scuola lombarda: avremo più insegnanti che parlano la nostra lingua e che conoscono la nostra storia". Posto che la "nostra storia" secondo la Lega è questa, alcune osservazioni sembrano doverose.
Se davvero sono la qualità e il merito che si vogliono premiare, non è certo l'appartenenza a un determinato territorio a stabilirlo. Bravi insegnanti si trovano sia al Nord che al Sud: i concorsi servono proprio a stabilire questo. Piuttosto andrebbero magari rivisti i parametri con cui vengono fissate le graduatorie, questo sì. E soprattutto sarebbe necessario investire nella formazione dei docenti.
Per questo il PD, per bocca di Francesca Puglisi, Responsabile Scuola del Partito Democratico (qui l'intervista), si dichiara nettamente contrario a questa proposta, anticostituzionale e che rischia addirittura di creare diversi trattamenti di retribuzione, con stipendi più bassi da chi viene assunto da scuole statali private rispetto che alle scuole statali.
E come non bastasse, a livello nazionale Pdl e Lega hanno votato contro l'emendamento PD che avrebbe consentito a 15mila lavoratori di andare in pensione con i criteri pre-riforma Fornero, liberando così dei posti e permettendo uno svecchiamento del personale. Per cui c'è davvero da chiedersi quale tipo di reclutamento (anche a livello sperimentale) potrà essere mai fatto in futuro.