Lettera aperta a Mario Monti sul "Corriere" da parte di 19 giovani che dicono la loro sulla riforma del mercato del lavoro.
Al di là dei contenuti dai toni piuttosto pretestuosi anti-articolo 18, lascia perplessi il fatto che i giovani firmatari della lettera frequentino costosissime ed esclusive università private, e che, insomma, loro il dramma della precarietà non lo provano, né, probabilmente (fortuna loro), lo proveranno.
Ecco, il problema sta proprio lì: non si fa giustizia negando i diritti a tutti, ma semmai estendendoli: se c'è una cosa da contrastare in Italia, sono i privilegi all'eccesso di cui godono, spesso immeritatamente, in pochissimi.
E per l'ennesima volta si evita di parlare di riforme per la crescita in grado di creare occupazione: l'unica cosa in grado di combattere la precarietà.