L'intervista del "Corriere" a Sergio Marchionne (nella foto) è un elogio di se stesso e della propria politica industriale. In realtà le cose non vanno così bene per Fiat come afferma il suo amministratore delegato, e quantunque si cerchi di mettere il bavaglio al diritto di cronaca, numeri e fatti sono noti: dal flop della "500" negli USA (cercato di far passare sotto silenzio) ai discutibili ultimi modelli Lancia (che altro non sono che modelli Chrysler riciclati), all'ottusa decisione di puntare su segmenti di produzione come i Suv in netta controtendenza a quelle che sono le esigenze attuali del mercato (auto poco costose, con minori consumi e possibilmente con più attenzione all'ambiente).
Anziché puntare il dito contro sindacati e articolo 18 come causa del declino industriale in Italia, sarebbe il caso di investire su tecnologia e innovazione.