La 'ndrangheta ha colonizzato la Lombardia: è l'allarme lanciato nella Relazione annuale della Direzione nazionale Antimafia, che ci fa riprendere un vecchio slogan che avevamo utilizzato lo scorso anno per una nostra iniziativa legata appunto alla legalità.
Per la DIA, la Lombardia si conferma la regione del nord Italia che registra «il maggiore indice di penetrazione nel sistema economico legale dei sodalizi criminali della 'ndrangheta, secondo il modello della "colonizzazione"».
Non solo: la 'ndrangheta ha «messo radici», divenendo col tempo un'associazione dotata di un certo grado di indipendenza dalla «casa madre», «con la quale però comunque continua ad intrattenere rapporti molto stretti e dalla quale dipende per le più rilevanti scelte strategiche».
C'è inoltre l'allarme per le infiltrazioni nella pubblica amministrazione: «Emerge in modo costante e preoccupante, soprattutto nel Centro-Nord del Paese, la presenza sempre più gravemente pervasiva di soggetti collegati alle organizzazioni criminali, una schiera di "invisibili" che, germinata dalle cellule silenti delle mafie al Centro-Nord, penetri in modo silente ma insidioso il tessuto politico, istituzionale ed economico».
Come si può combattere tutto ciò? Non voltando le spalle al problema e facendo finta di niente (dicendo magari che la mafia non esiste), rifiutando l'omertà, dando il più ampio sostegno a chi contrasta queste organizzazioni criminali, attuando la massima trasparenza nelle istituzioni e negli appalti (evitando magari di mettere ai vertici di enti pubblici personaggi chiacchierati, che da inchieste giudiziarie su mafia e 'ndrangheta sono risultati coinvolti). Tutte cose che i Circoli PD vanno ripetendo da tempo.