Alla Camera passa il voto di fiducia per la riforma del federalismo. Quello della Lega, non quello vero. Oltretutto, conviene fare anche una precisazione: la riforma è già sbagliata nel nome, perché per federalismo "si intende un gruppo o un corpo di membri che sono raggruppati (dal latino: foedus, "patto") da un capo rappresentativo di governo, che può essere identificato in un monarca o in una divinità, o in un'assemblea generale o parlamentare". Per fare un esempio, più stati o regioni che decidono di raggrupparsi in una federazione (come è avvenuto negli USA o in Svizzera), e non il contrario. Quella che è stata approvata alla Camera è più una sorta di "autonomismo".
Non si pensi poi che questa legge porti chissà quali grandi rivoluzioni: per il momento è solo a livello municipale, quindi sono proprio briciole. Sarà quello regionale la vera rivoluzione. Sperando, però, che non sia una riforma pasticciata e frettolosa come questa, fatta approvare solo per compiacere la Lega, che doveva portare a casa un risultato (seppure minimo) presso i suoi elettori.
Il federalismo di Bossi e Calderoli però avrà comunque conseguenze negative sulla vita dei cittadini e presenta gravi incongruenze:
- I COMUNI SARANNO Più DEBOLI E DOVRANNO AUMENTARE TASSE e TARIFFE
- A PAGARE SARANNO LAVORATORI E PENSIONATI, IMPRESE E COMMERCIANTI
- La soluzione sugli affitti NON AIUTA le famiglie e avvantaggia i redditi elevati
- RIDUCE L’AUTONOMIA COMUNALE e DERESPONSABILIZZA GLI AMMINISTRATORI
- Nega il principio: “vedo, pago, voto”.
Una riforma, quindi, osteggiata da tutti, imprese e amministratori pubblici in primis, ma che Berlusconi ha voluto fare passare comunque in cambio dell'appoggio leghista.
Il PD, pur credendo nella riforma, quale strumento per rendere l'Italia uno Stato ancor più moderno ed efficiente, aveva già sollevato obiezioni su come era stata impostata, e per questo il Segretario Bersani aveva proposto un dialogo alla Lega, impegnandosi a portare avanti il processo federalista (o autonomista). In Commissione bicamerale i rappresentanti del Gruppo PD avevano inoltre elaborato dei documenti interessanti che analizzavano, attraverso i suoi punti cruciali, la legge in fase di studio. Tra questi, va menzionato senz'altro l'importante contributo del deputato Antonio Misiani, con una sintetica analisi sulla legge, che ne individua i punti critici e salienti.
Antonio Misiani sarà nostro ospite a Vedano Olona l'11 marzo (Sala Consiliare di Villa Aliverti, ore 21.00), nell'incontro "Facciamo i conti con il Federalismo", proprio per illustrare luci (poche) ed ombre (purtroppo molte) della riforma approvata alla Camera, e per indicare invece quali potevano essere i correttivi per attuare una legge equilibrata ed appropriata, ciò che avrebbe potuto essere un VERO FEDERALISMO. Insieme a lui, Giorgio Merletti (Presidente di Confartigianato Varese e Lombardia), Paolo Balduzzi (Ricercatore in Scienza delle Finanze Università Cattolica di Milano), Luciano Porro (Sindaco di Saronno).
giovedì 3 marzo 2011
PDeralismo
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