Come altro si può chiamare un ministro che decide, con un decreto legislativo, di stoppare un settore produttivo in espansione come quello delle energie rinnovabili, bruciando risorse e posti di lavoro? Altro che sviluppo!
Ovvia, quindi, la massiccia protesta. Anche da componenti del governo. E anche noi siamo pronti a fare la nostra parte con gli amici del 55%.