L'emergenza immigrati ed i disagi di Lampedusa sono ormai in prima pagina su tutti i giornali. Ma cosa c'è dietro effettivamente a questa situazione? Davvero non era prevedibile questo esodo? Eppure se ne parlava da mesi, da quando sono iniziate le rivolte nei Paesi del Nord Africa.
Certo, l'inerzia europea nell'affrontare una politica comune per l'immigrazione ha delle colpe gravi. Ma non meno colpe ha il governo italiano che ha preferito allacciare il dialogo con dittatori africani e dell'Est europeo, pensando di poter fare a meno dei rapporti con la UE, irridendo, spesso in maniera arrogante, i richiami che arrivavano dai suoi commissari. E la conseguenza è che ora sullo scenario internazionale contiamo meno di ZERO, e la situazione libica lo dimostra: siamo esclusi dalle decisioni, prendendo schiaffi clamorosi, come la presenza della Germania che addirittura si era astenuta dall'intervento: come dire, a noi potere e profitti, a voi i problemi.
Così siamo lasciati in balia di noi stessi. E di chi ci governa. O tenta di farlo: perché il problema è che siamo guidati da gente che non ha la minima idea di dove andare. Torniamo alla questione immigrati a Lampedusa: a fare fronte a questa emergenza è deputato il ministero degli Interni, sulla cui poltrona siede Maroni. Ma, come dice Pippo Civati, ci sono 2 Maroni. C'è il Maroni che lancia l'allarme e il Maroni ministro che non l'ascolta: sono la stessa persona, ma non riescono a dialogare. E così a Lampedusa finiscono per ammassarsi migliaia di stranieri. Eppure si sapeva che sarebbe accaduto: non si poteva provvedere prima? Ma la cosa singolare è che sul disastro che si sta venendo a creare la Lega fa propaganda a proprio favore, come se fosse immune da colpe. Che pure ci sono, ed anche gravi: infatti adesso al governo c'è proprio la Lega, e le responsabilità di ciò che sta accadendo sono essenzialmente sue. Ecco perché la soluzione sarebbe di rimandare a casa, più che gli immigrati, gli esponenti leghisti.