Una settimana in cui i riflettori sono stati puntati sul G8 de L'Aquila ed il gruppo dirigente PD ha voluto osservare la tregua chiesta dal presidente Napolitano, non è comunque stata avara di accadimenti nella lunga saga che porta al Congresso.
Facciamo ordine: siamo partiti in sordina, con le dichiarazioni sul "partito-bocciofila" agognato da Pierluigi Bersani (che si è fatto pure intervistare dal blogger Zoro), passati poi per la manifestazione organizzata da Fassino per il suo candidato Dario Franceschini, fino ad arrivare alle critiche di Ignazio Marino sul presunto-stupratore coordinatore di un Circolo PD, che hanno sollevato piccate reazioni all'interno del Partito.
Marino è andato effettivamente un po' sopra le righe: certo che però, maggiori verifiche dovrebbero essere effettuate prima di affidare incarichi così delicati e di una certa responsabilità.
Ma il botto bisogna registrarlo con l'annuncio della candidatura alla segreteria del PD da parte di Beppe Grillo. Una notizia che ha provocato reazioni contrastanti: dal NO deciso di alcuni esponenti ad aperture come quella di Ignazio Marino.
Non sappiamo se riuscirà a raggiungere i requisiti per presentarsi alle primarie (oltre che essere iscritto al Partito, dovrà raccogliere 2 mila firme di iscritti in almeno 5 regioni e tre circoscrizioni, come prescritto dallo Statuto), ma una cosa è certa: Grillo ha intanto ottenuto un obiettivo, e cioè quello di attirare attenzione.
Personalmente, sarebbe opportuno non porre ostacoli a Beppe Grillo: certo, fa specie che il campione dell'anti-politica voglia mettersi alla guida di un partito, ma la sua candidatura potrebbe essere l'occasione per portare nel partito nuova linfa, in particolare a livello di iscritti. Sempre che però, il comico genovese accetti il dialogo ed il confronto. Frapporgli dei veti, tra l'altro, potrebbe essere controproducente per il Partito, e forse è proprio questo che Grillo vuole.
Dubito, comunque, che la sua candidatura possa risultare vincente, come invece pronosticano i maggiori sondaggisti.
Se quindi Beppe Grillo dovesse riuscire a candidarsi, avremmo quindi il 5° uomo. Già, perché i candidati nel frattempo da 3 sono diventati 4, con la presentazione del giornalista e blogger Mario Adinolfi.
Una candidatura però poco considerata: dai sondaggi, da Grillo ma anche dal quotidiano di Partito "Europa".
Certo, non è una candidatura forte, però Adinolfi è una figura che per il PD profonde parecchio impegno e sulla Rete gode di una certa notorietà.
Intanto, Giorgio Napolitano invita a protrarre il clima "distensivo" creatosi durante il G8, auspicando un dialogo civile e produttivo. Il problema, però, è proprio instaurare un dialogo: come fai con gente che se non ti insulta, nemmeno ascolta quello che hai da dire e proporre e si affida al voto di fiducia per qualsiasi occasione, svuotando quella che è la funzione del Parlamento? Anche se, d'accordo con Enrico Letta, la strada indicata dal nostro Presidente, sarebbe quella giusta. Per l'Italia e per il PD.
lunedì 13 luglio 2009
PD: congress in progress (5) - Dalle bocce ferme ai grilli per la testa
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Congresso Nazionale 2009