Il libro bianco di Maroni sulla riforma sanitaria lombarda (che di riforma non ha niente) appare scialbo e opaco, visto che presenta tante ombre e nessun barlume di luce. Innanzitutto manca la riqualificazione dei due assessorati (quello alla famiglia e quello alla sanità) in uno unico, necessario per passare da un sistema sanitario ad uno socio-sanitario. Nulla è stato fato anche per ridurre la presa della politica sulle nomine dei vertici di Ospedali e Asl. Nell'impostazione del sistema sanitario, poco chiaro è ancora il ruolo (troppo preponderante) e il rapporto del privato rispetto al pubblico. E per finire, rimane l'annosa questione dei ticket più cari d'Italia, che si potrebbe risolvere non con falsi proclami ma spendendo meglio le risorse e alleviando il peso che oggi grava sui cittadini, indipendentemente dal loro reddito.