Ormai è un muro contro muro per la riforma del Senato. E non si guarda a costruire, quanto a bloccare e distruggere. Nemmeno per convinzione, ma solo per partito preso. Una riforma così importante meriterebbe condivisione, dialogo e aperture tra le parti. Invece ci ritroviamo a reciproche accuse di dittatura. Purtroppo la politica di oggi non è ai livelli di quella del 1946, quando invece le diverse forze riuscirono a riunirsi e mettersi d'accordo (in breve tempo) per scrivere tutti insieme l'intera Costituzione (e non solo un articolo o una parte di essa), mettendo da parte interessi e convinzioni personali e guardando solo al bene del Paese. Oggi invece c'è chi si rinnega maldestramente o dà luogo a ridicole pantomime pur di mantenere la propria posizione: che cambia a seconda di dove è posto l'avversario, spingendolo via anziché cercando di dare una spinta al Paese. Ma così non si salva l'Italia: semmai l'opposto.