Grazie all'impegno del nostro governo e del ministero degli Esteri, Meriam Yahia Ibrahim Isha, la giovane cristiana condannata a morte a Khartoum, in Sudan, per apostasia e poi liberata, è arrivata a Roma con i due figli e il marito. Per lei una seconda occasione di vita, dopo avere rischiato di essere uccisa solo perché aveva voluto professare la propria fede cristiana. Quando il fanatismo prende il posto della religione, c'è spazio solo per le tenebre e la barbarie.