Matteo Renzi ha firmato la direttiva che dispone la declassificazione degli atti relativi ai fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna e rapido 904. Un grande passo avanti per fare luce su alcuni degli episodi più oscuri e tragici della nostra Repubblica, con la possibilità di rendere giustizia ai familiari delle vittime. Ovviamente non sono mancati gli attacchi a Renzi, accusato di raccontare balle e gettare fumo negli occhi.
Noi ci limitiamo a riportare il giudizio di Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione delle vittime per la strage di Bologna del 2 agosto 1980: "Questa iniziativa la ritengo un fatto molto positivo.
Farà sì che gli archivi, quelli dei militari dei carabinieri, dei servizi segreti... vengano resi pubblici, e depositati presso gli archivi di stato. Per essere digitalizzati e diventare pubblici, fruibili, patrimonio della nazione. Se si completerà questo iter potrà essere uno dei punti cruciali del rinnovamento del Paese. Significa superare una stagione politica e svelare i poteri di ricatto e di interdizione dei decenni delle stragi".
Quindi, forse, questa iniziativa può davvero servire.