Un provvedimento che sa un po' di beffa: il passaggio dal 20 al 26% del prelievo su tutte le rendite finanziarie, a partire da luglio, con l'esclusione dei titoli di Stato, significa che vi rientrano anche i conti correnti, i conti di deposito e i soldi maturati sulle giacenze lasciate sui conti postali, e si andrà a colpire i piccoli risparmiatori (cittadini e imprese). Un'azione che genererà un miliardo di euro di nuove entrate, che contribuiranno alla copertura per gli 80 euro Irpef in busta paga, ma che comunque desta qualche perplessità. Tanto che anche il presidente Napolitano ha chiesto chiarimenti al ministro dell'Economia Padoan.
N.B.: giusto una precisazione. Il prelievo riguarderà gli interessi dei conti e non i depositi sui conti.