martedì 22 aprile 2014

Lo stesso comico copione

Beppe Grillo e Forza Italia attaccano Matteo Renzi utilizzando gli stessi argomenti: l'insulto e la critica fini a se stessi, senza nessuna proposta. E non avendo motivazioni plausibili, lo fanno citando, tutti e due, un articolo dell'Economist di un paio di mesi fa, che aveva criticato il discorso di insediamento del premier. Quindi nulla a che fare con l'ultimo decreto legge di settimana scorsa. Tra l'altro, lo stesso giornale, subito dopo le elezioni dello scorso anno, aveva definito Grillo e Berlusconi "due clown": però sia Grillo che Forza Italia si sono ben guardati dal dirlo (e in quell'occasione era stato Napolitano che aveva preso le loro difese...). Oltretutto, se andiamo a guardare le accuse fatte alla proposta avanzata da Renzi, quella più accesa è il fatto che, secondo loro, "mancano le coperture per il rispetto del Fiscal Compact": ecco, detto da 2 forze politiche che sono nettamente contrarie proprio al Fiscal Compact (anche se è stato proprio il fallito governo Berlusconi-Lega ad avallarlo) al punto da utilizzarlo come cavallo di battaglia elettorale per le Europee del 25 maggio, chiedendone la revisione se non l'annullamento, lascia effettivamente esterrefatti: se sei contro e lo vuoi annullare, perché lo difendi? E comunque il governo ha chiesto e ottenuto dalla UE il rinvio del pareggio di bilancio, per cui, almeno per 1-2 anni non dobbiamo ottemperare quell'obbligo.
Insomma, quando sei a corto di argomenti e scegli la politica del "NO E BASTA" a tutti i costi, ti riduci ad aggrapparti a tutto, anche alle cose senza fondamento, e finisci così per cadere nel ridicolo: che per un comico che vuol fare ridere (anche se involontariamente) può anche andare bene, ma per chi vorrebbe guidare un Paese, direi proprio di no.