In Germania arriva il salario minimo: da gennaio 2015 una tariffa retributiva di 8,5 euro l'ora per le persone disoccupate da lungo tempo - circa 16.000 cittadini, secondo le statistiche dell'Agenzia federale per il lavoro - e i giovani che iniziano una Ausbildung, cioè un lavoro che è in realtà anche un corso di qualificazione professionale. Oltre a questo, un disegno di legge per fermare la tendenza all'aumento del caro-casa, con l'entrata in vigore di un calmiere sugli affitti. Due iniziative per sostenere il mercato interno e aiutare i ceti meno abbienti, e volute dalla Spd (il centrosinistra tedesco), che nella grosse Koalition del governo di Angela Merkel non è certo maggioranza. E allora perché le larghe intese a guida PD non provano a proporre qualcosa di simile?