Il Bangladesh è il secondo produttore di indumenti al mondo dopo la Cina, con un mercato da 20 miliardi di dollari all’anno. Questo grazie alla disponibilità di manodopera a basso costo, che significa però anche terribili condizioni di lavoro e sicurezza a rischio, con numerosi incidenti a danno dei lavoratori: come il crollo dell'edificio a Dacca lo scorso aprile. Condizioni però che non frenano di certo marchi di stilisti importanti come Ralph Lauren, Hugo Boss e Giorgio Armani: i loro capi di abbigliamento infatti vengono prodotti a costi miseri e rivenduti poi nei nostri negozi a cifre di certo non accessibili ai più. E non è certo un bello stile.