Gli insulti lanciati al ministro Kyenge mettono in rilievo ciò che lei stessa ha indicato in questa bella intervista (in cui ha dimostrato serietà ed equilibrio): "Sulle dimissioni di Calderoli io non ho chiesto nulla, pongo un'altra questione, una riflessione sul ruolo di chi riveste una carica pubblica".
Ecco, la questione è proprio questa: rispettare la dignità delle persone, senza offendere o discriminare per la loro razza, il colore della pelle, la religione, il sesso, e nello stesso tempo dimostrarsi degni della carica che si occupa. Perché chi usa toni beceri contro i diversi e non rispetta chi sostiene altre idee (ma anche l'intelligenza degli italiani, inventandosi giustificazioni allucinanti) non è degno di essere vicepresidente del Senato, parlamentare e assessore regionale.
Maroni e Zaia, che in questa occasione hanno fatto uso di responsabilità nella scelta dei toni per le dichiarazioni rilasciate, dimostrino fino in fondo di essere degni della carica che occupano e prendano i dovuti provvedimenti, chiudendo per sempre questo genere di polemiche all'interno del loro partito.
P.S.: a proposito di cariche, visto che Salvini occupa quella di europarlamentare, vorremmo fare un chiarimento, rivolto ai parlamentari di Bruxelles, giusto per sollevare ogni tipo di equivoco: i lombardi veri sono gente laboriosa, aperta e solidale. Salvini è di un'altra razza. Per capirci: Salvini is not Lombardia.