Non sono i più forti a sopravvivere, ma i più furbi. Non è una nuova teoria darwiniana, ma la situazione in Italia a livello di fisco, dove chi ha sempre pagato continua a farlo sempre di più anche per gli evasori. E quindi, come giustamente afferma Tito Boeri, non si devono giustificare gli evasori-furbi, ma semmai aiutare sì le imprese, riducendo la pressione fiscale sul lavoro per tutte, ma al tempo stesso rafforzando i controlli. Ci sorprende quindi che Stefano Fassina (è proprio a lui che si rivolge Tito Boeri), vice-ministro delle Finanze ed ex-responsabile economico del PD, abbia quindi espresso simili dichiarazioni. Nello stesso giorno in cui, tra l'altro, il premier Letta teneva un discorso piuttosto duro contro gli evasori all'Agenzia delle Entrate.
Nel PD c'è stato perciò chi subito ha preso le dovute posizioni (anche perché con la scusa delle larghe intese il rischio è proprio di allargarsi troppo, al punto da finire nel campo altrui).
Resta comunque il fatto che in Italia la tassazione sulle imprese (quelle che pagano) è tra le più elevate al mondo, ma con un sommerso che aumenta sempre di più. E come dice Tito Boeri, tutto ciò è conseguenza di una politica fiscale che concede troppo all'evasione e che, anche in un momento come questo, anziché pensare a sgravare i redditi da lavoro, preferisce abolire le tasse sulla casa.