La Corte dei Conti boccia clamorosamente la politica del rigore attuata dal governo Monti. E ci vengono in mente tutti quelli del nostro Partito (come ad esempio Pietro Ichino, che poi proprio con Monti se ne è andato) che prima e durante la campagna elettorale invocavano a gran voce che nel programma del PD fosse inserita la "continuità con l'agenda Monti". E ricordiamo anche come avessimo corteggiato Monti sempre in campagna elettorale (salvo prendere sonori rifiuti che nemmeno Grillo dopo), mettendo a rischio la nostra alleanza con Sel. Alla fine però, al governo siamo finiti, oltre che con Berlusconi, proprio con Monti: invece di voltare pagina, come in effetti buon senso e l'Italia richiedevano.