La legge 361 del 1957 afferma che chi è titolare di concessioni pubbliche – “in proprio o in qualità di rappresentante legale di società” – non è eleggibile. E questo perché l’ineleggibilità di chi ha concessioni pubbliche è motivata da un possibile conflitto di interessi. Come appunto nel caso di Berlusconi, a cui sono state date in concessione le frequenze televisive, che sono di proprietà dello Stato. Siccome però sin dal 1994 (anno della "discesa in campo") sulla questione il centrosinistra è stato reticente, allora Luciano Violante dice di continuare così. Cioè, siccome in passato abbiamo sbagliato, dobbiamo ripetere l'errore in futuro. Tra l'altro qui non si tratta di eliminare un avversario politico, ma di fare rispettare una legge. E se questa fosse sbagliata, di correggerla o abrogarla. Ma il testo di questa legge sembra invece equilibrato, e il fatto che Berlusconi possa sfruttare a proprio vantaggio la potenza delle sue reti TV è dimostrato negli ultimi 20 anni, soprattutto nell'ultima campagna elettorale, dove Lui compariva in televisione 3 volte al giorno, mentre i suoi avversari 3 volte alla settimana, ed alcuni nemmeno quelle. Insomma, dopo l'Imu non vorremmo che a Berlusconi fosse regalata anche l'immunità.