Oggi Assemblea Nazionale del PD. Si prevede un clima teso, perché la direzione presa dalla Direzione (peraltro dimissionaria) ci ha portato ad una situazione difficilmente sostenibile. Ci saranno da chiarire parecchie cose. E in particolare, ci si aspetterebbe un gesto di onestà e senso dell'onore da parte di quei 101 parlamentari che con l’inammissibile e inaccettabile comportamento, non votando Prodi come invece deliberato per acclamazione all’assemblea dei grandi elettori, sono venuti meno ai più elementari obblighi di lealtà e trasparenza, causando così un enorme danno d’immagine al partito, oltre alle dimissioni del Segretario nazionale, e mettendo l'Italia in pratica nelle mani di Berlusconi.
Sicuramente queste persone non si faranno avanti e continueranno a rimanere celati nell'ombra. Ma individuarli non è nemmeno così difficile, se non tutti almeno buona parte di loro. Basta osservare chi ha avuto giovamenti personali da tutto ciò: quelli che da subito erano contrari all'alleanza con Sel e preferivano Scelta Civica con l'agenda Monti (che però adesso tutti rinnegano, guarda un po'); quelli che volevano mantenere lo status quo, ed erano contrari a rinnovamento e ricambio; alcuni che si sono trovati una poltrona da ministro o sottosegretario di un governo che gli elettori PD non riconoscono; quelli che da sempre sono scettici sulle primarie e vogliono che le decisioni siano prese dall'alto (cioè da loro); quelli che sono soddisfatti e ci dicono che non c'erano alternative a questo governo, e invece ce n'erano eccome; quelli che mostravano la foto con la scheda che riportava il voto a Prodi. E così via: ecco, andate via.