Enrico Letta, Guglielmo Epifani e tutti i sostenitori del governissIMU possono esultare quanto vogliono, ma i buoni risultati delle amministrative di ieri non significano affatto che «la gente ha capito la scelta delle larghe intese». Semmai c'è da considerare che buona parte dei candidati per il PD (Marino in testa) si sono detti contrari proprio a questa linea.
Il primo ministro, anziché fare voli pindarici, valuti invece seriamente l'astensionismo crescente: ormai siamo arrivati a 1 elettore su 2 che non vota, una mancanza di credibilità che la gente ha verso la politica, ancor di più proprio dopo formule inconsuete come le larghe intese (che oltretutto sono strette attorno agli interessi del solito).
Se poi si guardano i sondaggi a livello nazionale (pur con le dovute cautele), ci si accorge subito che c'è davvero poco da entusiasmarsi. Piuttosto, visti i risultati di ieri, crescono il rammarico e la consapevolezza di avere buttato via una vittoria alle politiche a causa di una dirigenza inetta, di cui molti dei suoi rappresentanti oggi siedono al governo. Mentre invece, con le persone giuste, si riesce comunque a vincere. Nonostante il PD.
P.S.: comunque, per capire chi ha vinto veramente ieri, leggere qui la bella analisi di Stefano.