15 onorevoli del PD (tra cui Ichino e Follini) con un documento-appello invitano i democratici a seguire l'agenda delle riforme di Mario Monti, o addirittura sostenesse nel 2013 un Monti-bis.
Personalmente, gradirei che il mio Partito andasse oltre. Perché Mario Monti in questi mesi avrà fatto senz'altro di più del precedente fallito governo Berlusconi-Bossi, ma non è che ci volesse molto. E comunque in futuro vorrei un governo con un po' più di coraggio, che invece di tagliare servizi e diritti ai più andasse a toccare i privilegi dei soliti pochi noti.
Parliamoci chiaro: con una patrimoniale (invocata da quasi tutti, Confindustria compresa), un taglio del 20-30% alle pensioni d'oro (quelle sopra i 10.000 euro al mese) e una riduzione delle spese militari, avremmo potuto lasciare fuori, ad esempio, la sanità dalla spending review. E in ogni caso, quali sono le grandi "riforme" portate avanti finora? Anche nell'ultimo vertice di Bruxelles, tanto per cambiare, si è parlato di meccanismi per la finanza e non di misure per la crescita e il lavoro.
Dubito che i 15 troveranno un grande seguito. Perlomeno tra gli elettori del PD. Sarà più facile che aumenterà lo spread per quanto ho appena scritto.
Update: pare che Monti stesso abbia deciso di chiudere la propria agenda dopo il 2012 (Maya e Mario), e sembra ne sia convinto. Lo saranno anche gli altri? Magari invece di pensare a nuovi governi Monti, perché non impegnarsi per una nuova legge elettorale? Lo chiede anche il Presidente Napolitano.