A Taranto, la città dell'acciaieria Ilva finita nel mirino della magistratura per disastro ambientale, la disputa è tra salute e lavoro. Cosa conta di più: i morti o i disoccupati? E se gli stabilimenti dovessero chiudere, la responsabilità sarebbe dell'intransigenza dei magistrati o di chi non ha rispettato le regole e delle istituzioni che non hanno vigilato? Il ministro dell'ambiente Clini chiede un riesame, preoccupato della situazione occupazionale e delle proteste in atto, e nel frattempo il suo ministero ha fatto stanziare 336 milioni di euro per la bonifica della città: ma perché mai in Italia oltre al rispetto delle regole non viene praticata la cultura della prevenzione?