Se il Ticino porta via le imprese dall'Italia, gli italiani portano via il lavoro alle imprese ticinesi. E' questa l'accusa che sindacati e associazioni di categoria del Ticino rivolgono alle imprese italiane (società e singole partite IVA a cui sono affidati oltre 11.000 lavori), e per protesta hanno indetto addirittura uno sciopero (che da quelle parti è davvero una rarità).
La concorrenza avviene per i costi bassi con cui gli italiani si propongono, senza rispettare tariffe e salari vigenti in Svizzera, facendo in pratica quello che fanno ad esempio i cinesi a Prato.
In Ticino però non è il tessile il settore in cui avviene questo conflitto, ma quello edile, che in questa regione tira forte, forse troppo, tanto che si teme una bolla immobiliare.
Forse sarebbe il caso che istituzioni e associazioni delle diverse regioni (Ticino e soprattutto Lombardia) si incontrassero per regolamentare un mercato del lavoro che rischia di diventare selvaggio e alla fine danneggiare tutti.