Un "brutto precedente", frutto di "un atteggiamento arrogante della maggioranza".
Così monsignor Domenico Mogavero (nella foto), responsabile della Conferenza episcopale italiana per gli affari giuridici, ai microfoni della Radio Vaticana, ha definito il decreto ad listam presentato dal governo per salvare le liste Pdl nel Lazio e di Formigoni in Lombardia. «Cambiare le regole del gioco mentre il gioco è in corso è un atto altamente scorretto», ha osservato l'alto prelato. "Si sarebbe dovuto dire - ha proseguito - che ci sono state delle leggerezze, delle inadempienze, ma che si è poi agito in modo da non far pagarne le spese all'elettorato. Doveva esserci quindi un'assunzione di responsabilità per poi poter cercare una via d'uscita. Il torto, quindi, l'hanno fatto coloro che non hanno ottemperato alle regole. Si sarebbe dovuto dire questo, pur cercando poi di non privare gli elettori di un loro diritto".
Insomma, Monsignore la pensa come noi. Magari diranno che è comunista: ma tutt'al più, come si vede dalla foto, può fare parte del popolo viola.
Di certo, il suo giudizio è un ulteriore motivo di riflessione per gli elettori cattolici del centrodestra.
Update: la CEI, timorosa di determinare influenze sul voto, interviene con una nota, affermando che la questione è prettamente tecnica. Cosa sulla quale nemmeno noi avevamo dubitato: a noi interessava proprio il giudizio tecnico, che rimane comunque negativo nei confronti del decreto.