martedì 9 marzo 2010

In piazza sì, ma non contro Napolitano

Sabato 13 marzo in piazza a Roma e Milano, per protestare contro il decreto salvaliste, che ha permesso al governatore uscente (speriamo per sempre) della Lombardia, di rientrare in gioco.
Premettiamo: sarebbe stato anomalo escludere le liste del centrodestra qui in Lombardia, lasciando una consistente parte degli elettori lombardi non rappresentati.
Per questo era auspicabile attendere la pronuncia del TAR, e, in caso di non ammissione, cercare una soluzione di ampio consenso politico per trovare una via d'uscita. Le opposizioni avrebbero alla fine accettato d andare incontro.
Ma il centrodestra, nella sua consueta arroganza, non solo non ha riconosciuto i propri errori, ma si è scagliato contro l'opposizione, inventando puerili scuse. E non contento, ha voluto forzare la mano, imponendo un provvedimento abominevole sul piano democratico e costituzionale, e contribuendo così ad avvelenare ulteriormente il clima elettorale.
Giusto quindi che il PD scenda in piazza insieme alle rappresentanze della società civile per manifestare la propria indignazione, ma attenzione a non farsi trascinare dall'impulsività di Di Pietro, che ha avuto la bella pensata (nei primi momenti successivi alla promulgazione del decreto) di attaccare improvvidamente il Capo dello Stato, che in questa paradossale situazione si è trovato costretto forse a scegliere il male minore. E probabilmente, altri al suo posto avrebbero fatto lo stesso.
La protesta deve essere decisa ma misurata, contro l'unico responsabile di questo pasticcio, che ormai fa notizia anche al di là dell'Oceano. Ed il responsabile è un governo formato da forze politiche incapaci quanto prepotenti ed irrispettose delle regole e della legalità.
In piazza allora, ma per spiegare agli italiani cosa è successo.
Ma subito dopo, si torni a lavorare alla campagna elettorale, con proposte serie, concrete, vicine ai problemi della gente: se saremo convincenti, se riusciremo in questo, di fronte a solidi argomenti, e dopo aver compreso quanto vuoto ci sia dietro la facciata di cartapesta del centrodestra, gli elettori sapranno premiarci nelle urne, consapevoli che è tempo di cambiare.
(e intanto a Varese le proteste sono già partite)