Su tutte le prime pagine e come prima notizia dei TG (a proposito, oggi l’Autorità garante per le comunicazioni ha comminato 100 mila euro di multa ciascuno a Tg5 e Tg1 per lo squilibrio tra Pdl e PD), in questi giorni campeggiava l'arresto dell'ex-vicepresidente della Puglia, il PD Sandro Frisullo. Nessuna parola invece su Piergianni Prosperini (nella foto), arrestato a dicembre per truffa e turbativa d'asta, e che aveva ottenuto i domiciliari dopo aver chiesto il patteggiamento (3 anni e 5 mesi e 400mila euro di sanzione): sembrava sparito per magia. E questo nonostante fosse coinvolto in altre inchieste: la procura di Milano sta infatti indagando su di lui in relazione ad un traffico di armi e munizioni verso l'Eritrea.
Insomma, silenzio assoluto, soprattutto da parte del governatore uscente (speriamo per sempre) Roberto Formigoni, che al momento dell'arresto l'aveva difeso strenuamente, salvo poi "dimenticarsene totalmente". C'è da dire che Formigoni si era già comportato così in altre occasioni: arresto dell'assessore Bombarda, affare "Oil for food", i casi della clinica Santa Rita e delle bonifiche Santa Giulia. Anche allora aveva fatto lo gnorri: eppure, lui è il presidente, ed avrebbe comunque delle responsabilità su quanto accade durante la sua legislatura e sui suoi collaboratori.
Oggi quindi c'è voluta la notizia del tentato suicidio per riportare Prosperini alla ribalta delle cronache.
Umanamente gli siamo vicini e gli auguriamo di affrontare serenamente e con forza questa brutta esperienza. Ma ci poniamo un paio di dubbi: l'ex-assessore non si sarà sentito abbandonato in un momento come questo proprio dai suoi compagni di coalizione, Formigoni in primis, visto l'oblio in cui era finito? E Formigoni ADESSO, in un'occasione come questa, avrà il CORAGGIO di affrontare la questione Prosperini, se non altro per esprimere solidarietà ad un collega di giunta e di partito, e fargli coraggio?