La vicenda che coinvolge l'esclusione della lista del governatore uscente (si spera per sempre) della Regione Lombardia viene da lontano, e altro non è che la risultanza di tutte le carenze mostrate da Formigoni e dal suo partito in questi anni di malgoverno. Una regione amministrata male, che va indietro invece di crescere, nonostante le sue incredibili risorse, in ogni settore: sanità, ambiente, lavoro, trasporti, scuola e formazione. Un partito di plastica, dove le persone sono solo dei numeri e tutto viene deciso dall'alto, premiando non in base ai meriti ed alle competenze, ma agli interessi privati. E proprio per questo iniziano a sentirsi i primi scricchiolii.
Formigoni invece di andare in giro a cantare, presenziare ad inaugurazioni per soli Vip e chiuse al pubblico, meglio avrebbe fatto a seguire la composizione della sua lista, a comportarsi da VERO politico. Invece ha lasciato decidere e fare agli altri, succube di Berlusconi e Bossi.
Probabilmente, grazie a cavilli ed artefici, sarà ripescato; ma rimane comunque la brutta figura davanti agli elettori e, soprattutto, emergono l'assoluta inaffidabilità e l'arroganza di un leader e di un partito, che pretendendo di essere al di sopra delle leggi hanno finito con il cozzarci addosso. E come dice qualcuno, chi è causa del suo mal...