Il decreto "sblocca Linate" ipotizzato dal governo (in un primo momento solo per il periodo di Expo, ora esteso indeterminatamente), sta sollevando proteste nell'intero territorio varesino: la liberalizzazione delle rotte di Linate anche verso città europee non capitali rischia infatti di danneggiare fortemente (se non affossare definitivamente) Malpensa, con un nuovo dehubbing dopo quello patito nei confronti di Fiumicino. Si chiuderebbe così amaramente la parabola di uno scalo nato senza alcun costrutto ma come pura propaganda politica da parte della destra (in particolare leghista) che da più di 20 anni governa scriteriatamente Regione e Provincia. E anche in questa occasione la vicenda dell'aeroporto della brughiera viene sfruttato come campo di scontro tra le componenti ex-Pdl, Ncd e Forza Italia: una sorta di duello sul territorio, dove le due parti si troveranno contrapposte al voto del 12 ottobre per l'elezione del Presidente della Provincia. Un atteggiamento assolutamente irresponsabile e schizofrenico che di certo non aiuterà il salvataggio dell'aeroporto di Gallarate, la cui unica speranza è una soluzione sensata e concreta per trovare le modalità per una crescita complessiva dell'intero sistema.