E' partita la kermesse del M5S al Circo Massimo: una partenza al minimo, si potrebbe dire, che sembra certificare il declino di un movimento che all'inizio aveva illuso e che invece si è attorcigliato unicamente sulla protesta vuota di ogni minima propositività. Anche Grillo sembra avere perso la propria verve (apparendo più imbolsito e stanco): forse atteggiandosi a leader politico si è preso troppo sul serio, e ne ha risentito anche la sua figura di comico ed oratore. Basti pensare alle ultime invettive contro PD e Napolitano, dileggiando i Dem di non avere una base (con il suo Movimento che durante le diverse consultazioni di livello nazionale quando va bene raccoglie in Rete poche migliaia di voti rispetto ai milioni delle nostre Primarie) e accusando il Presidente di non avergli dato il mandato per governare, quando proprio Grillo stesso (seppure di nascosto) aveva ammesso l'incapacità del suo Movimento a governare l'Italia. Oltre a questo c'è anche il fatto che i 5 Stelle non hanno affatto aperto il Parlamento come una scatola (come avevano promesso), ma semmai si sono rinchiusi su loro stessi come in un guscio, senza ottenere alcun risultato e non riuscendo a sfondare tra la gente, ma semmai finendo per stancarla con una strategia fatta solo di sceneggiate e urla, che sta provocando molti dissensi anche tra le fila dei parlamentari grillini, che si sono resi conti che oltre ad una base quasi inesistente (che crea un'assenza totale sul territorio) vi è anche un vuoto di programma e contenuti da parte della leadership, che spesso è anche inciampata in imbarazzanti contraddizioni oltre che a presentare una quasi mancanza di trasparenza e democrazia. Tutti fattori che stanno facendo scemare quell'entusiasmo genuino che aveva contraddistinto le precedenti manifestazioni dei grillini. E anche di questo la ditta Grillo/Casaleggio (attenta al proprio business) ne è consapevole.
Il re è nudo e il clown è smascherato: non sarà certo questa opposizione a preoccupare Renzi.