Sulla riforma elettorale sembra esserci un'intesa tra Udc, Pdl e Lega, che taglierebbe fuori di fatto il PD. Il paradosso è che i primi 3 sono quelli che ora spingono di più verso il ritorno alle preferenze dopo essere stati i creatori del "porcellum". L'ostacolo che impedisce al PD di trovare l'accordo è l'introduzione premio di maggioranza, che secondo i Democratici potrebbe garantire la governabilità, ma che invece Casini & C. non sembrano troppo gradire: anzi l'orientamento dei partiti del centrodestra sembra essere quello di un proporzionale senza indicazione del premier: esattamente l'opposto di quanto hanno legiferato in passato nei loro governi.
La situazione appare quindi piuttosto intricata, con il PD messo all'angolo e deciso a non cedere sulle proprie posizioni, con il forte rischio quindi di rimanere con il "porcellum". La soluzione migliore, a questo punto, potrebbe essere quella di un intervento del governo dei tecnici per annullare il porcellum e ripristinare il Mattarellum, la legge elettorale maggioritaria e per un quarto proporzionale con cui si è andati al voto dal 1994 al 2001. Questo in attesa poi di un governo che dal 2013 in avanti sia poi in grado di realizzare una riforma elettorale equa e moderna.