L'acciaio dell'Ilva, il carbone di Sulcis e l'alluminio dell'Alcoa: è l'industria italiana che se ne va, conseguenza inevitabile, oltre che della crisi, di piani industriali improvvisati, della mancanza di una politica energetica, di investimenti sbagliati, di sprechi di soldi pubblici.
Ma ai lavoratori che perdono il posto, chi glielo spiega? Dentro di loro non c'è ripresa, ma solo rabbia ed amarezza.