Non facciamo come "i bobbisti giamaicani", ha ribadito ieri Renzi nella trionfale presentazione a Varese. Giusto, però nemmeno come i concorrenti dei "reality", dove a vincere è il più sveglio, bello e simpatico, mentre gli "sfigati" sono buttati fuori dalla "casa". Lo show allestito ad effetto dai "guru" della TV e condito da battute intelligenti va più che bene, ma ora Renzi parli anche di programmi basati su dati concreti, in particolare del lavoro. Cominciando magari a chiarire se sta ancora con Marchionne, senza se e senza ma. E ammettere di essersi sbagliato, non sarebbe certo un punto a suo sfavore: in politica e nelle primarie non conta l'audience, ma la credibilità.