I disordini gravi accaduti a Milano nello scorso week-end devono essere presi, dopo i fatti di Rosarno, come un pericoloso campanello di allarme. Occorre quindi correre ai ripari prima che il fenomeno degeneri e si diffonda. L'immigrato deve essere considerato una risorsa e non una minaccia, e bisogna essere in grado di distinguere le mele marce, ma offrire allo stesso tempo opportunità a chi vuole impegnarsi e lavorare.
Per questo, di fronte a proclami vuoti, demagogici e discriminanti, apprezziamo le parole del ministro Maroni, che in un certo senso ammette (anche se poi lo nega) la politica fallimentare fin qui portata avanti dal governo e dalle istituzioni del centrodestra. Giusto garantire la sicurezza, sacrosanto far rispettare le regole, ma doveroso anche applicare una politica dell'accoglienza in grado di facilitare l'integrazione. E questo non si fa certo con gli slogan e l'assenza sul territorio, abbandonando le periferie, come è avviene a Milano.
Il centrosinistra, accusato non si sa di cosa, ha invece esempi illuminanti (a Padova, Reggio Emilia ecc.) di come devono essere affrontate situazioni del genere. Per questo, non riusciamo a capire a cosa serva la fiaccolata del Pdl organizzata questa sera in via Padova a Milano: forse per contestare il centrodestra che governa Paese, Regione, Provincia e città?