I contributi trattenuti in Svizzera sulle buste paga dei lavoratori frontalieri servono anche a creare un fondo per coprire le indennità di disoccupazione. Sono quindi soldi dei lavoratori. La Lega Nord, nel quadro del cosiddetto decreto "Mille Proroghe" (passato ieri in Senato), ha presentato un emendamento che prevede un’appropriazione indebita di quel fondo. La motivazione è che altrimenti quei soldi, se inutilizzati, potrebbero essere destinati ad altri progetti da parte del Ministero dell'Economia. Vista la grave situazione di crisi economica, invece, quel fondo può essere una garanzia futura in vista di eventuali licenziamenti. Anche perché, come segnala il sindacato ticinese UNIA, grazie all'inadempienza del nostro governo che non ha rinnovato gli accordi con la confederazione elvetica, il contributo di disoccupazione, sarà automaticamente dedotto dallo stipendio del lavoratore frontaliero ma i proventi serviranno unicamente all’assicurazione svizzera: in pratica, 25 dei 50 milioni di franchi complessivi che i frontalieri verseranno, durante i prossimi 12 mesi, rimarranno nelle casse svizzere, riducendo perciò il periodo di indennità in caso di disoccupazione. Bisogna quindi opporsi a questa appropriazione indebita, come aveva già fatto l'anno scorso il PD che, grazie anche all'intervento del Senatore Claudio Micheloni, aveva fatto fallire il primo tentativo portato dalla Lega. Oltretutto, sembra un vero e proprio accanimento del governo verso i lavoratori frontalieri, che già hanno subito problemi in conseguenza della scellerata legge sullo scudo fiscale. E la soluzione proposta a questo riguardo sempre nel "MilleProroghe" è solo un palliativo che serve a rimandare la questione a dopo le elezioni: frontalieri, non fatevi ingannare.