Il recente rapporto CNEL sulle "Infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia di alcune regioni del Nord Italia" è piuttosto inquietante: le organizzazioni mafiose ('ndrangheta in particolare) sono sempre più radicate in Lombardia, con un vero e proprio controllo del territorio che si è andato ulteriormente rafforzato negli ultimi anni.
E non stiamo parlando solo di taglieggiamenti, richieste di pizzo, usura e spaccio. Ma di infiltrazioni ed insediamenti veri propri in settori economici di rilievo, anche per la complicità di imprenditori del Nord, che si fanno tentare dal malaffare e perpetuano danni anche nel Sud (riciclaggio, finanziamenti illeciti, discariche abusive di rifiuti tossici). E appare stupido e puerile limitare tutto ciò solo alle immigrazioni avvenute a cavallo degli anni '50 e '60: in realtà il fenomeno è molto più sofisticato e ad alti livelli.
Tanto è vero che il CNEL mette a rischio gli appalti delle grandi opere, come ad esempio i lavori riguardanti Expo 2015. Bisogna considerare che meno controllo vi è da parte delle istituzioni e maggiore diventa lo strapotere delle organizzazioni mafiose. E parte di responsabilità di questa situazione quindi ce l'ha chi ci amministra e non solo sottovaluta il problema, ma assume decisioni che limitano i filtri o che possono addirittura andare a vantaggio delle cosche. Come ad esempio, la cancellazione della Commissione Antimafia da parte del Comune di Milano, oppure la norma introdotta dal governo nella Finanziaria 2010 che prevede la messa all'asta dei beni sequestrati alla mafia, nonostante il parere contrario dello stesso CNEL, la protesta delle associazioni antimafia e la ferma opposizione del PD.
E' tempo di cambiare: come afferma il candidato presidente della Regione per il PD Filippo Penati, è con le scorciatoie adottate dalla destra che si finisce per favorire la corruzione. Mentre invece non bisogna sottovalutare il problema ed applicare norme più rigide attraverso l'istituzione di appositi organi.
E di fronte a questi fatti, c'è un po' di scetticismo di fronte ai decantati successi nella lotta alla criminalità di Lega e Pdl: d'altra parte chi governa da 15-20 anni in Lombardia?
(nel video pubblicato, lo scrittore Carlo Lucarelli cita il boss Vittorio Mangano, lo stalliere-eroe di Arcore, in una puntata dedicata alla mafia al Nord nella sua trasmissione "Blu notte")