giovedì 25 febbraio 2010

Gheddafi proclama la guerra santa e il governo italiano lo difende

Le tensioni tra Libia e Svizzera si acuiscono sempre di più: Gheddafi continua con le sue ritorsioni e minacce contro lo stato elvetico. Una situazione degenerata dall'arresto a Ginevra di Hannibal Gheddafi (figlio del leader libico) da parte delle autorità svizzere per maltrattamenti a 2 domestici, a cui era poi seguita una lista nera di cittadini libici indesiderati nell'area del trattato di Schengen.
Gheddafi ha prima iniziato a ritirare i capitali depositati nelle banche svizzere, poi ha preso in ostaggio cittadini elvetici, ha iniziato a "respingere" cittadini europei e adesso dichiara addirittura la "jihad" contro la Svizzera, rea di aver bloccato l'edificazione di minareti tramite il referendum popolare di qualche mese fa. Tutti i ministri dell'interno dell'Unione europea, riuniti oggi a Bruxelles, hanno espresso solidarietà alla Svizzera. Tutti tranne l'Italia e la superpotenza Malta. Il timore del governo italiano è che, in conseguenza di questa vicenda, la Libia possa allentare i controlli alle frontiere nell'immigrazione clandestina. E così in nome della propaganda all'islamico Gheddafi i cristianissimi esponenti del centrodestra perdonano e giustificano tutto. Al punto di rimangiarsi le proprie convinzioni, come Maroni, che aveva esultato all'indomani dell'esito del referendum in Svizzera.