Le indagini e le intercettazioni hanno rivelato imprenditori senza scrupoli, che qualcuno ha definito sciacalli. Non solo sugli appalti legati al G8 de La Maddalena, ma si è speculato e frodato a quanto pare anche su quelli del terremoto in Abruzzo, anche se c'è stato chi ha provato a smentire la cosa, ed è stato invece a sua volta smentito dai fatti. Ma a L'Aquila è venuta alla luce un'altra situazione ancora più tremenda: a dispetto da quanto affermato dal governo, il capoluogo abruzzese è una città morta, abbandonata. 28.000 abruzzesi sono ancora ospiti in alberghi (con grave esborso dello Stato) o presso parenti. Ci sono cantieri ancora aperti e solo qualche centinaio di appartamenti consegnati. Oltretutto, pare non ci sia proprio l'intenzione di ricostruire e recuperare la città ed il centro storico: basta vedere questo reporatge di SkyTG24. In realtà, la "new town" di cui parla il governo, assomiglia ad una vera e propria deportazione. E gli aquilani, dopo il trauma del sisma, che ha sconvolto la loro vita e portato via beni e persone care, devono anche affrontare la perdità delle loro radici, oltre che aver saputo che c'è stata gente che ha riso del loro dolore. E la rabbia e la disperazione di questa gente le potete vedere nel filmato.