Sfugge il reale significato di un’operazione del genere che, al di là dell’aberrazione ideologica che guarda alla Sanità pubblica in termini prettamente monetari, persegue concretamente una doppia pratica di “inciviltà”:
1) fa passare come “responsabilizzazione” una vera e propria pratica di “colpevolizzazione economica” del cittadino per il proprio stato di malattia;
2) sempre in nome della “responsabilizzazione”, svilisce l’attività assistenziale dei medici, chiedendo loro di presentare, a cura effettuata, il conto, quasi che il paziente fosse un cliente e la propria salute una forma particolare di “merce”.
Così l’A.Sp.In. - Associazione Specializzandi Insubria - FederSpecializzandi Varese in una lettera aperta in cui si fa promotrice di una raccolta firme dal nome “LA SALUTE NON HA UN PREZZO” contro la Delibera n. IX/2633 del 06/12/2011 della Regione Lombardia che prevede che, dal primo marzo 2012, gli ospedali e le strutture sanitarie lombarde dovranno riportare nel dettaglio il costo delle prestazioni elargite al malato.
Un'iniziativa, tra l'altro, non solo incivile ma anche ipocrita, visto che, come avevamo segnalato, non è nemmeno così trasparente come millanta l'assessore alla Sanità, poiché al cittadino non viene indicata la spesa della prestazione nel caso in cui il costo è inferiore a quanto versato con l’aggiunta di ticket regionale e superticket nazionale.