Guerra fratricida nella Lega: Bossi denuncia Salvini. E alla causa di tutto non ci sono gli ideali traditi o il programma politico non condiviso, ma una volgare questione di denaro.
E così il gioco è scoperto, e dietro alle battaglie e alle urla dei leghisti (comprese quelle di oggi di Salvini, che pur di racimolare qualche voto e sopravvivere ancora qualche anno raspa il fondo del pentolone dell'elettorato a caccia di razzisti, estremisti e anti-euro) l'obiettivo non era la Padania libera, ma l'occupazione di cadreghe, e il sacro fiume non era il Po ma quello di denaro (anzi, danée) che arrivava dalla politica. Triste epilogo, per un movimento che voleva rappresentare il Nord.