Emblematiche le parole di Ignazio La Russa sabato 21 marzo, al congresso di scioglimento di AN: "Agli amici della Lega dico che non ci sarà nulla di male se il Pdl dovrà darsi una strategia di sana, fraterna e leale competizione".
Un chiaro avviso ai leghisti ma anche un'anticipazione di ciò che ha in mente il PdL: conquistare una maggioranza assoluta, potendo governare così anche senza alleati scomodi come la Lega.
E lo si evince anche dalle parole di Berlusconi qualche giorno fa, quando ha dichiarato: "Il Pdl alle prossime europee dovrebbe raggiungere il 43% "se poi si aggiungesse il partito di Casini salirebbe al 49%: saremmo vicini alla maggioranza assoluta. In ogni caso aspiriamo al 53%".
Ecco, vicini alla maggioranza assoluta con Casini, non con la Lega.
D'altra parte il rapporto tra PdL (in particolare gli esponenti di AN) e la Lega è stato abbastanza conflittuale. Ricordiamo posizioni contrapposte su una serie di casi come l'abolizione delle Province, i militari in città, la battaglia per Malpensa-Linate. E infine, le polemiche di questi ultimi giorni sul ddl sicurezza e a quella norma sui "medici-spia" contro cui si è schierato prima Gianfranco Fini e poi anche il presidente del Consiglio che ha pubblicamente sposato la lettera dei 101 e, soprattutto, detto chiaro e tondo alla Lega che "non può avere tutto".
L'obiettivo del PdL è quindi la conquista del Nord. Ma io credo che sarà davvero dura contro la Lega, almeno fino a quando Umberto Bossi ne sarà il leader.
Ormai la Lega al Nord ha ottenuto un forte radicamento territoriale, e questo nonostante alcuni fallimenti clamorosi (vedi Malpensa).
E poi, caro La Russa, non è mica detto che in politica 1+1 fa sempre 2. A volte il risultato può essere molto inferiore a quel che ci si aspetta.