sabato 14 marzo 2009

Berlusconi e le "elemosine": come negare l'evidenza

La proposta di Dario Franceschini di effettuare un prelievo straordinario del 2% sui redditi superiori ai 120 mila euro annui per aiutare i casi estremi di povertà, ha suscitato polemiche e incassato, tanto per cambiare, il NO di Berlusconi e del governo.
Eppure in questa bufera recessiva in tutti i paesi occidentali (dagli Stati Uniti alla Francia, alla Germania) si sta discutendo di politica fiscale per sostenere i provvedimenti d’emergenza dei governi. Quindi l'idea del segretario del PD era in linea con quanto sta avvenendo nel resto del mondo (e lo stesso dicasi per il sussidio di disoccupazione...).
Ma noi abbiamo un governo che sa dire solo NO (altro che criticare l'opposizione). Ed è un NO sempre e solo prettamente ideologico e strumentale.
E la riprova è la scusa puerile per giustificare questo rifiuto: il gettito previsto da questa tassa, 500 milioni di euro, viene ritenuto "un'elemosina".
Peccato che Berlusconi & Co. a furia di dire NO finiscano per rinnegare anche se stessi.
A poche ore dalle loro critiche, ecco infatti approvata la norma "pacchetto precari", che "concede" ai precari che perdono il posto la bellezza di un'indennità di circa 1.600 euro all'anno!
E come non dimenticare poi la famigerata "Social Card", per il cui gettito (ad intermittenza, tra l'altro) è stata stanziata una somma di 400 milioni, e quindi inferiore a quella che si ricaverebbe dall'una-tantum proposta da Franceschini.
Insomma, questo governo è inadeguato non solo ad affrontare la crisi, ma anche a dialogo e confronto politico.
Berlusconi, si faccia da parte, per carità!