Formigoni si lancia in una avventata analisi politica sulle amministrative, esaltando l'affermazione del movimento di Grillo (ne parla come fosse un fan, lui che da Grillo viene chiamato "Forminchioni") e minimizzando, anzi non volendo proprio vedere, gli esiti del voto in Lombardia: perché secondo lui in Lombardia "finora non c'è alcun segnale di dissenso". Caspita! Il Pdl è praticamente scomparso (grazie anche alle "vacanze" di Formigoni), la Lega ha perso tutti i ballottaggi, il centrosinistra è ora al governo in zone nevralgiche come l'intera Brianza, capoluoghi simbolo del centrodestra come Como e roccaforti leghiste come Legnano e Tradate: è questo il bilancio delle elezioni in Lombardia, a cui possiamo aggiungere la vittoria di Pisapia a Milano nella scorsa primavera. Che altro deve succedere perché sia evidente a Formigoni che i cittadini lombardi sono stanchi e vogliono cambiare?
Formigoni, libera la sedia, e anche la tribuna elettorale.