Berlusconi opportunamente se ne va in Russia, lasciando prendere gli schiaffoni elettorali al suo segretario personale (e non del partito).
E' andato ad applaudire l'investitura dell'amico Putin, ex-dirigente del KGB, che grazie ai suoi trascorsi sa bene come reprimere l'opposizione. Pensare che prima di partire Silvio aveva espresso ancora preoccupazione per il suo chiodo fisso: la minaccia di un regime comunista.