Deliranti le dichiarazioni di Giulio Tremonti, ospite della trasmissione "CheTempocheFa" condotta da Fabio Fazio su Rai3.
Un profeta: aveva previsto tutto quanto ci sta accadendo da più di 10 anni. Ci chiediamo allora perché non abbia provveduto in tempo. Se non ad evitarci la crisi, almeno alla ricarica delle social-card...
Lui fa tanto il Robin Hood, attaccando la cattiva finanza che ha speculato e ci ha portato alla crisi con derivati, subprime e tante altre trappole.
Facendo finta di niente al fatto che era stato proprio lui il teorico della ripresa dell'economia sul debito. Come nel 2002 con la legge n. 448 (art. 41) quando aveva spinto gli enti locali di indebitarsi con la finanza derivata. Oppure che era sempre stato lui a introdurre il prestito vitalizio da parte di aziende ed istituti di credito con la legge n. 248 del 2 dicembre 2005.
Per non parlare del DPEF del 2003 in cui proponeva di “finanziare i consumi, convertendo in reddito una parte della ricchezza accumulata dalle famiglie attraverso la casa”, attraverso “linee di credito al consumo direttamente garantite dal mutuo ipotecario”. Un'operazione che consisteva “nel generare flussi di cassa, rifinanziando mutui preesistenti”. Un’opportunità (affermava lui) fornita, da un lato, dalla “crescita dei prezzi delle case che aumenta il valore ipotecabile” e, dall’altro, dai “minori tassi d’interesse che riducono la rata del mutuo”.
Praticamente una sorta di subprime, gli stessi che hanno messo in ginocchio gli USA. Ma per nostra fortuna allora questa proposta non fu accettata e Tremonti venne addirittura accantonato dai suoi alleati, che in un raro momento di lucidità intravidero che il genio della finanza creativa stava davvero "andando alla deriva".
L'intervista poi si è chiusa con la vicenda Alitalia: secondo Tremonti l'offerta AirFrance con il governo Prodi non è mai esistita, e comunque ci sarebbe costata uguale a quanto ci è costata adesso (ma se non esisteva?).
Non c'è che dire: questo governo è un concentrato di vero e proprio delirio.