venerdì 20 febbraio 2015

Austerity and poverty

Il Terzo rapporto sull'impatto della crisi nei paesi deboli dell'Unione Europea redatto da Caritas Europa denuncia una grave situazione nel nostro continente: una persona su 4 è a rischio rischio di povertà o esclusione sociale, con quasi una su 3 nei 7 Paesi 'deboli' della UE (Italia, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Romania e Cipro). Se poi si va a guardare nello specifico il nostro Paese, abbiamo il triste primato per numero di Neet (giovani che non studiano e non lavorano): il 22% dei giovani italiani tra i 15 e i 24 anni non studia, non lavora e non è impegnato nella formazione professionale (rispetto al 13% della medie UE). E oltre a questo, c'è una sorta di indifferenza politica alla crisi che minaccia e colpisce le famiglie: le iniziative prese sono non solo insufficienti ma anche inadeguate ad affrontare i problemi dei cittadini, con solo lo 0,8% degli atti presentati al Parlamento e il 6% dei disegni di legge che riguardano l'inclusione sociale. L'Ocse si dichiarerà pure ottimista, ma la situazione è pesante, e personalmente non mi pare che insistere sulla strada del rigore e del liberismo più spietato possa portare soluzioni, visto che invece sono la causa dei problemi.