martedì 21 aprile 2009

Razzistelli

"Negro di m..., negro di m...!". Così i cori indirizzati al calciatore, di colore ma italiano, Mario Balotelli dell'Inter (nella foto) sabato scorso allo stadio di Torino durante la partita di campionato Juventus-Inter.
Cosa sta succedendo al nostro Paese? Stiamo forse precipitando in una deriva razzista? Se lo chiede anche Giuseppe Adamoli nel suo blog, citando questo episodio accaduto a Varese.
L'episodio di Balotelli poi sale alla ribalta delle cronache proprio nei giorni in cui a Milano si celebra il processo per l'uccisione di Abba (colpevole di aver rubato dei biscotti in un bar, ma soprattutto di avere la pelle nera) ed a Ginevra si tiene la contestata conferenza ONU proprio contro il razzismo.
La Federazione Gioco Calcio per la vicenda di Torino ha comunque preso subito provvedimenti, imponendo la prossima partita a porte chiuse alla Juventus.
Già in passato si erano registrati episodi di questo genere nel nostro campionato e tra i più clamorosi possiamo citare quanto accaduto a Messina circa 4 anni fa al giocatore della Costa d'Avorio Mark Zoro, insultato pesantemente durante la partita dagli ultrà dell'Inter (la stessa squadra di Balotelli, giusto per capire che gli imbecilli sono dovunque...).
E' la prima volta che la FIGC prende però provvedimenti così significativi, visto che prima ci si limitava a qualche multa.
Ma il problema non è solo nel calcio: purtroppo la paura e la diffidenza verso l'altro, il diverso qui in Italia sta diventando ormai una psicosi. Grazie anche, dobbiamo dirlo, ad una continua campagna propagandistica di certa parte politica che specula sulle paure della gente per portare a casa voti.
Per questo, io mi chiedo, se è legittimo chiudere uno stadio al pubblico o interrompere una partita di calcio quando partono cori e insulti di tono razzista, non sarebbe giusto farlo anche in occasione di manifestazioni politiche, quando un Gentilini di turno inveisce contro chi ha la sola mancanza di avere pelle, religione, usi e costumi diversi?
La lotta contro il razzismo deve essere portata in ogni settore della società, partendo dalla scuola e dall'educazione dei ragazzi.
Postilla di chiusura dedicata a Mario Balotelli: le nostre scuse ed il nostro sostegno, innanzitutto. Però anche un consiglio: forse sarà l'esuberanza della gioventù (il ragazzo ha solamente 18 anni) però sarebbe meglio che in futuro tenga in campo un comportamento meno scorretto verso pubblico ed avversari. Non perché vogliamo giustificare i cori razzisti al suo indirizzo, ma perché lui è un professionista, e come tale ha il dovere di comportarsi. Juventus-Inter era già una partita a rischio tensioni visti gli attriti tra le due tifoserie, non occorreva certo infiammarla ulteriormente con atteggiamenti poco sportivi. Oltretutto, Mario è un campione molto ammirato e deve essere di modello ai nostri giovani. Per cui, inizi lui a dare una lezione di educazione e civiltà verso chi l'ha insultato.