In questi giorni è divampata furiosa la polemica sulla puntata di settimana scorsa della trasmissione "AnnoZero" presentata da Michele Santoro.
Le accuse (lanciate in primis da Berlusconi e Fini) sono quelle di aver attaccato in misura del tutto gratuita la Protezione Civile ed i suoi volontari in occasione della puntata dedicata al terremoto d'Abruzzo.
Personalmente non sono un fan di Santoro, in particolare quando la sua faziosità prende il sopravvento sulle sue capacità di giornalista (che rimangono eccellenti), e forse in quella puntata si è un po' travalicati, con un abbastanza accennato "la terra trema, governo ladro".
Però, alcune domande poste in quella trasmissione erano piuttosto fondate. Il fulcro della puntata era infatti "l'assenza di una pianificazione che riuscisse a utilizzare al meglio l'enorme concorso umano» messo in campo dalla protezione civile e dai soccorsi". Non credo quindi che "Annozero" volesse mancare di rispetto a chi ha prestato soccorso. Ma evidenziare che SOLO la buona volontà e la forza d'animo dei soccorritori hanno fatto qualcosa, mentre invece tutto l'apparato, la macchina organizzativa e quant'altro non funziona.
E tutto non deve essere andato liscio. Lo denunciano persone come questa e questa, che vivono lì, in Abruzzo, ed hanno provato sulla loro pelle questa tragedia.
Non si pretende di poter prevedere il terremoto, ma possibile che non fossero stati effettuati controlli almeno sui principali edifici pubblici? Anche perché, adesso scopri che luoghi di una certa rilevanza come Prefettura e Ospedale già da tempo erano stati segnalati come edifici inagibili...
E poi, possibile che in una zona a così alto rischio sismico, con uno sciame di scosse che continuava incessante da mesi, non sia mai stata fatta un'esercitazione presso la popolazione, o comunque non siano state date raccomandazioni e consigli su come comportarsi in caso di emergenza?
Insomma, un minimo di prevenzione: cosa che è TOTALMENTE mancata.
Le verità qui sono due: una riguarda la Protezione Civile e l'altra l'intolleranza del governo verso la libertà di stampa.
Per quanto riguarda la Protezione Civile, il problema riguardano gli investimenti, anzi, i tagli che vengono fatti ormai abitualmente da anni (senza nessuna distinzione di governo). Tanto che Bertolaso, a dicembre dello scorso anno, all'annuncio degli ennesimi tagli operati nella Finanziaria di Tremonti "vedo-prevedo", aveva minacciato le proprie dimissioni.
Insomma, qualcosa che non va nella nostra Protezione Civile quindi c'è: non sono i volontari ed i tecnici (a cui va tutto il nostro apprezzamento) che si prestano con generosità ed efficienza, ma, come spesso capita in Italia, la puzza viene dalla testa.
Per cui, le critiche di"AnnoZero" non erano poi proprio così fuori luogo.
E il punto è proprio questo (e qui veniamo alla questione della libertà di stampa): l'indignazione per quella puntata di "AnnoZero" è solo il pretesto per colpire chi non segue le direttive di governo ed operare una sorta di censura.
Perché questo è un esecutivo che vive SOLO sull'immagine, e non sui fatti.
Addirittura, scrive Bernardo Valli su "Repubblica" citando un articolo di "Le Monde", pare che siano state date disposizioni alle ambasciate italiane all'estero di protestare ogni qualvolta i giornali locali si permettono di criticare (e all'estero capita spesso) le azioni del governo italiano.
Se proprio è esagerato parlare di censura, di certo non si è mai visto un premier che continua ad attaccare programmi di informazione che non gli vanno a genio: un governo realmente democratico dovrebbe avere la capacità di rispondere a delle critiche, anzi, dovrebbe farne tesoro per migliorare.
Quindi un certo fastidio (che spesso sfocia in una vera e propria insofferenza) verso la critica e le diverse posizioni c'è eccome.
Diciamocelo: l'informazione che i rappresentanti del nostro governo prediligono sono le trasmissioni pre-confezionate di Bruno Vespa o gli spazi pomeridiani della domenica condotti da Monica Setta.
E così, tanto è stato fatto che la RAI, su iniziativa del nuovo direttore generale Mauro Masi, ha "allontanato" da "AnnoZero" il vignettista Vauro Senesi, ed ha chiesto alla stessa trasmissione di "riequilibrare" i servizi sul terremoto andati in onda la scorsa settimana. In pratica, preparare una sorta di "puntata riparatrice".
Speriamo che in quella occasione, si risponderà alle domande poste da Santoro nella puntata delle polemiche, visto che il sottosegretario alla Difesa Crosetto ed il direttore del giornale di famiglia del premier, ospiti in studio quella sera, non sono stati capaci di farlo (o forse non hanno capito le domande...).
E soprattutto, speriamo che la censura non vada oltre e che si faccia piuttosto un passo indietro: come ha affermato giustamente Sergio Zavoli, in una televisione libera e pluralista è necessario «dar voce a istanze diverse».